Pannelli fonoassorbenti microforati con il laser CO2

I pannelli fonoassorbenti hanno il compito di ridurre o eliminare il disturbo acustico in un determinato ambiente. In genere, i pannelli fonoassorbenti sono utilizzati ovunque l’acustica abbia un’importanza predominante: auditorium, cinema, sale da concerto etc.

Tradizionalmente questi pannelli sono realizzati in materiali porosi. La lana di roccia, il tessuto o il feltro sono i materiali più utilizzati. Il principio di funzionamento è molto semplice. La particolare conformazione porosa di questi materiali accelera il processo di trasformazione dell’energia dell’onda sonora in calore. Il risultato è l’attutimento del suono.

Sala da concerto: una della applicazioni dei pannelli fonoassorbenti microperforati

I pannelli fonoassorbenti di questo tipo sono molto economici. Tuttavia hanno qualche difetto. Ad esempio si usurano facilmente. Possono perdere fibre e altre particelle. Per questo tipo di materiali non è adatto a tutte quelle aziende per le quali un ambiente asettico è fondamentale.

Per ovviare a questi difetti già da qualche anno si è diffusa un’alternativa ai pannelli in materiali porosi. Stiamo parlando dei pannelli fonoassorbenti microforati.

La microforatura laser che attutisce il suono

I pannelli fonoassorbenti microforati possono essere realizzati in materiali diversi. Il legno e la plastica sono ottimi materiali isolanti e per questo sono fra i più utilizzati. Tipicamente, un pannello fonoassorbente presenta sulla superficie centinaia di migliaia di fori per metro quadro. Si tratta di fori microscopici il cui diametro, in genere, è di qualche millimetro.

Il funzionamento dei pannelli fonoassorbenti si basa su un principio fisico chiamato risonanza di Helmholtz, grazie al quale è possibile ridurre efficacemente la forza delle onde sonore. Ognuno dei fori presenti sul pannello può essere considerato alla stregua di un microscopico risonatore di Helmholtz. Su un tipico pannello fonoassorbente possono essere presenti più di un milione di fori.

Il principale vantaggio dei pannelli fonoassorbenti microperforati mediante laser è che le prestazioni acustiche del pannello possono essere definite in modo preciso, in base alla frequenza del suono da attutire. Un pannello fonoassorbente da installare in una sala da concerto dovrà attutire delle frequenze diverse rispetto a un pannello realizzato per attutire il rumore di un motore in ambito automotive.

Auditorium rivestito di pannelli fonoassorbenti

I parametri che determinano quale frequenza sarà assorbita da un pannello sono il diametro, e la profondità dei fori, insieme alla loro densità sulla superficie del pannello. Fori meno profondi assorbono le frequenze più alte. Fori più profondi assorbono le frequenze più basse. Determinando il rapporto fra le dimensioni e la distribuzione dei fori e la frequenza assorbita, è possibile in tal modo creare dei pannelli fonoassorbenti perfettamente calibrati sulla frequenza da attutire.

Sotto questo punto di vista il laser a CO2 è uno strumento ottimale. La programmazione computerizzata permette inoltre di determinare con estrema precisione i parametri dei fori da realizzare, in base alle necessità del pannello. Grazie all’elevata potenza che riesce a canalizzare sulla superficie del materiale, facendone evaporare istantaneamente uno strato sottile, il laser è in grado di realizzare dei fori netti, precisi, senza alcuna sbavatura.

La velocità di esecuzione dipende dalla densità dei fori e dalle loro dimensioni. I parametri da tenere in considerazione sono la distanza dei fori distribuiti in righe e colonne, il numero di righe e colonne da realizzare. Tutti questi parametri determinano la densità dei fori sul pannello. Fori più piccoli e più ravvicinati determinano un maggiore tempo di lavorazione. In media, un pannello fonoassorbente può essere lavorato in circa 10-15 minuti.