Pulitura laser degli stampi

Pulitura laser CO2 degli stampi industriali

La pulitura laser è una delle applicazioni del laser. Il processo si basa sull’ablazione laser, cioè sulla rimozione di una porzione di materiale da una superficie. L’ablazione è alla base di tutte le lavorazioni laser più comuni: taglio, perforazione, incisione, marcatura.

Mentre però lo scopo di queste lavorazioni è creare dei tagli, dei fori o dei segni sul materiale, nella pulitura laser l’obiettivo è rimuovere particelle di sporco da una determinata superficie.

La pulitura laser degli stampi industriali

Un esempio di applicazione di pulizia laser a livello industriale è il processo produttivo delle termoplastiche. Il metodo produttivo principale di questi materiali è lo stampaggio. Alla fine del processo di produzione è necessario eseguire la manutenzione degli stampi. Si tratta di un passaggio fondamentale perché da esso dipende la qualità del pezzo finale. La presenza di residui di materiale, o di altro sporco influisce sulla qualità finale dei pezzi.

Tradizionalmente il processo di pulizia è eseguito utilizzando una di queste tre tecniche: sabbiatura a ghiaccio secco, pulizia a ultrasuoni o pulizia manuale. Ognuna di esse ha sia vantaggi che svantaggi.

La sabbiatura a ghiaccio secco consiste nell’indirizzare un getto di ghiaccio secco ad altissima pressione sullo stampo. Il ghiaccio riesce a penetrare nelle cavità degli stampi e a rimuovere i residui. L’operazione è eseguita da un addetto che dirige il getto sui punti da pulire. La tecnica ha il vantaggio di poter essere usata direttamente in linea di produzione. Tuttavia non si tratta di un metodo ecologico, perché per effettuare la pulizia di consumano elevate quantità di ghiaccio secco.

La pulizia a ultrasuoni consiste nell’introdurre lo stampo in apposite macchine per la pulizia a ultrasuoni. Nella pratica si tratta di smontare il pezzo e immergerlo in speciali vasche riempite con solvente e acqua. Oltre alla necessità di smontare lo stampo, questo metodo ha lo svantaggio di usare sostanze chimiche inquinanti.

La pulizia manuale consiste nel pulire gli stampi tramite l’uso di un solvente e della forza manuale. Si tratta di un metodo lento e poco efficiente.

La pulizia laser permette di superare questi svantaggi

In primo luogo può essere eseguita in modo selettivo: il laser interviene solo sui materiali compatibili con la sua lunghezza d’onda. La pulizia laser può quindi essere utilizzata in applicazioni delicate, dove interventi basati sull’abrasione come la sabbiatura sarebbero troppo invasivi. 

Inoltre, l’assenza di scarti lo rende anche un prodotto ecologico. La pulizia laser non fa uso di solventi o altre sostanze chimiche. Non produce materiali di scarto. Non consuma acqua o risorse. E’ un processo efficiente dal punto di vista termodinamico. Il laser vaporizza il materiale mediante sublimazione. Questo lo rende un processo a basso impatto ambientale.

Infine la pulizia laser è estremamente precisa. Il processo è tutto controllato digitalmente. Si può intervenire su superfici estremamente piccole o seguire sagome di pulizia estremamente complesse. Si può anche intervenire in spazi difficili da raggiungere o su superfici irregolari che rendono difficile una pulizia con i metodi tradizionali.

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