La tecnologia dell’incisione laser per il packaging

Confezioni apribili e richiudibili, monoporzione o monouso da tenere in borsa, aperture a strappo con linguette, incisioni o nastrini da tirare via: siamo ormai abituati a vedere nei negozi sempre più confezioni con caratteristiche easy-opening. Confezioni apribili e richiudibili, monoporzione o monouso da tenere in borsa, aperture a strappo con linguette, incisioni o nastrini da tirare via: siamo ormai abituati a vedere nei negozi sempre più confezioni con caratteristiche easy-opening.

Indice degli argomenti

Introduzione

Il crescente successo degli imballaggi facili da aprire senza l’aiuto di forbici o coltelli, anche quando si è fuori casa, ha spinto i produttori a cercare soluzioni sempre più innovative e facili da usare.

L’introduzione del laser e la l’introduzione del converting digitale nei flussi di lavoro hanno certo dato una spinta alla ricerca di soluzioni innovative, che prima di ora erano impensabili. I laser industriali per il packaging come i laser a CO2 permettono di creare confezioni capaci di aggiungere valore al prodotto per il fatto stesso che, oltre a proteggerlo, lo rendono facile e comodo da usare in ogni condizione.

Gli imballaggi in pellicole plastiche, sotto questo punto di vista, sono state un notevole ambito di sperimentazione.

Abbiamo già visto in articoli precedenti come tramite il laser a CO2 sia possibile ottimizzare la traspirabilità delle pellicole plastiche e di adattarla al prodotto che essi devono contenere. In questo modo è possibile ad esempio creare sacchetti in plastia microperforata al laser CO2 per alimenti freschi confezionati in atmosfera modificata.

Un’altra lavorazione che ha trovato svariati ambiti di applicazione è l’incisione laser su sacchetti in film plastico per la realizzazione di confezioni easy-open di cui parliamo in questo articolo.

Cos’è l’incisione laser?

L’incisione laser è un processo mediante cui si utilizza un raggio laser per vaporizzare determinate aree di un film plastico. In questo modo il laser crea un’incisione seguendo un percorso definito dall’utente e determina una linea di debolezza che, in seguito, rende possibile asportare una parte della confezione senza l’ausilio di strumenti.

L’incisione laser ha il vantaggio di asportare il materiale in modo preciso e uniforme. Il punto fondamentale è la possibilità di controllare strettamente la profondità dell’incisione: in questo modo è possibile rimuovere solo il materiale strettamente necessario e conservare così la funzione di barriera dell’imballaggio.

I materiali su cui si può eseguire l’incisione laser

L’incisione laser è ideale per gli imballaggi flessibili realizzati in film plastico. Questi materiali sono fra i più diffusi nel settore del packaging e sono perfettamente compatibili con il laser a CO2:

  • polipropilene
  • polietilene
  • poliestere
  • nylon
  • pellicole multistrato

Alimentari, cosmetici, prodotti chimici, erboristici e farmaceutici: gli imballaggi in film plastico hanno tantissimi campi di applicazione. Mediante incisione laser è possibile incidere aperture, linguette da tirare via, nastri a strappo e altri dispositivi che facilitano l’apertura delle confezioni aggiungendo valore al prodotto.

La tecnologia per l’incisione laser

Il laser rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma. Dalla fabbricazione in massa di prodotti altamente standardizzati si è passati alla fabbricazione di prodotti altamente personalizzati in piccole quantità.

Ciò è reso possibile dal fatto che il laser è uno strumento di fabbricazione digitale. In quanto tale esso può essere totalmente controllato via software e completamente automatizzato. Un sistema per l’incisione laser può essere progettato dall’inizio ma può anche essere adattato a flussi di lavoro analogici. In ogni caso, la fabbricazione al laser aggiunge valore al processo di produzione, rendendolo più snello e veloce.

Nello specifico l’incisione laser consente una grande versatilità. Non solo le incisioni, come abbiamo visto, possono essere eseguite a profondità controllata, fino ad arrivare al completo taglio, ma è possibile passare velocemente da una lavorazione all’altra, semplicemente caricando un nuovo file vettoriale nel sistema.

Il laser può eseguire le operazioni di incisione in linea retta, cioè lungo il senso di svolgimento della bobina oppure in senso trasversale. Il percorso di incisione del laser è completamente definito dall’utente e può seguire anche il contorno di una forma oppure incidere un tracciato libero.

Trattandosi di un processo non a contatto, il laser è ideale per eseguire l’incisione laser. La mancanza di contatto fisico permette di evitare problematiche come la rottura accidentale del film plastico o l’usura degli strumenti di taglio. Per ottenere un taglio di alta qualità questi utensili devono essere sempre affilati e per questo era necessario sostituirli con frequenza. Questo causava un aumento dei costi di produzione in quanto per sostituire le componenti della macchina era necessario sospendere la produzione per tutto il periodo dell’intervento.

Con il laser questo non è più necessario in quanto i requisiti di manutenzione del laser sono molto bassi e richiedono solo una periodica ricarica del gas. Inconveniente questo, che è stato superato grazie alla tecnologia self-refilling El.En. che permette di ricaricare la sorgente laser in autonomia ottenendo sempre il massimo delle prestazioni.

Che tipo di sorgente laser utilizzare per eseguire l’incisione laser?

Come abbiamo detto in precedenza, il laser CO2 è ideale per eseguire l’incisione laser su packaging in film plastico.

I materiali elencati in precedenza rispondono molto bene alla lunghezza d’onda del laser CO2.

Una sorgente laser a bassa potenza o con una potenza fino a 300 W è l’ideale per eseguire questo tipo di lavorazione. È da tenere in considerazione che più è elevata la potenza del laser più velocemente sarà eseguita la lavorazione.

Come abbiamo detto le possibilità di integrazione e configurazione del sistema sono infinite: una volta deciso il tipo di applicazione è possibile individuare la configurazione migliore. Contattaci se hai in mente un’applicazione: ti aiuteremo a trovare quello che fa per te.

Marcatura e incisione laser su tessuto

L’incisione e la marcatura laser dei tessuti sono una delle tecnologie che hanno preso piede nel settore della moda e della decorazione. La loro introduzione ha dato impulso alla sperimentazione in un settore per sua natura poco propenso all’innovazione dei processi produttivi.

Disegno di vestiti con il CO2 laser

L’incisione e la marcatura laser dei tessuti sono una delle tecnologie che hanno preso piede nel settore della moda e della decorazione. La loro introduzione ha dato impulso alla sperimentazione in un settore per sua natura poco propenso all’innovazione dei processi produttivi.

L’utilizzo della marcatura e dell’incisione laser si sono diffuse grazie alle loro caratteristiche di velocità, accuratezza e flessibilità perfettamente compatibili con il processo produttivo.

L’introduzione del laser ha permesso di ridurre notevolmente l’impatto ambientale di questo settore industriale, che è uno fra i più inquinanti. Il ciclo produttivo dei tessuti, dalla produzione alla finitura comporta il consumo di notevoli quantità di acqua, energia e sostanze chimiche.

Il laser si è quindi affermato anche come uno strumento produttivo alternativo, capace di sostituire tutte le lavorazioni tradizionali con costi minori per l’azienda e soprattutto per l’ambiente e con vantaggi maggiori per l’utente finale.

Marcatura o incisione? La differenza tra le due lavorazioni

Nel settore del tessile il laser è utilizzato lungo tutta la filiera produttiva, dal taglio alla finitura e decorazione dei tessuti. I processi di marcatura e incisione sono utilizzati soprattutto in queste parti del processo produttivo.

Entrambe le lavorazioni utilizzano il laser come una fonte di energia per rimuovere uno strato di materiale di spessore variabile. A seconda della quantità di energia trasferita dal laser al materiale, lo strato di materiale rimosso è più o meno profondo e i processi di trasformazione del materiale sono diversi. La differenza tra marcatura e incisione laser risiede proprio in queste differenze.

Si parla di marcatura laser quando la lavorazione interessa lo strato più superficiale del materiale e la trasformazione del materiale non è radicale. Si parla di incisione laser, quando il raggio laser rimuove uno strato consistente di materiale. In questo caso il segno inciso è più profondo ed è percepibile al tatto.

Marcatura e incisione laser possono essere piegate a numerose applicazioni.

Possiamo individuare due ambiti di applicazione principali: la creazione di decorazione sui tessuti o l’applicazione di informazioni di vario tipo.

Marcatura e incisione laser per la decorazione dei tessuti

Le decorazioni dei tessuti create con il laser permettono al designer di esprimere al massimo la propria creatività. Utilizzando la marcature o l’incisione laser a seconda dei casi\, è possibile creare sui tessuti una vasta gamma di effetti visivi e dettagli decorativi. Questi possono andare da un semplice pattern geometrico alla trasposizione di immagini in scala di grigio, fino ad arrivare alla creazione tramite di dettagli con effetto tridimensionale.

La decorazione del tessuto denim è un esempio di questo ambito di applicazione che attualmente ha trovato l’interesse di numerose aziende. La marcatura laser del tessuto jeans ha rivoluzionato il modo di lavorare questo tessuto. Tradizionalmente il processo di finitura jeans comportava passaggi fra cui vari lavaggi, sabbiatura, abrasione. Questi processi servivano a dare un particolare aspetto al modello di jeans, a fargli prendere una tonalità, a creare dettagli come tagli e abrasioni, capaci di conferire al capo d’abbigliamento un aspetto vissuto. Il problema è che tali processi sono molto inquinanti e comportano un grande consumo di risorse e un notevole impatto ambientale.

La finitura laser del tessuto jeans permette di risparmiare notevolmente sui tempi di realizzazione del prodotto, di ottimizzare il processo produttivo, di replicare perfettamente i vari tipi di lavaggio a cui sono di solito sottoposti i jeans, di creare qualsiasi dettaglio con grande flessibilità. Tutto questo senza il consumo di risorse di cui abbiamo parlato. Tutte le lavorazioni avvengono grazie all’energia trasferita dal laser sulla superficie del materiale.

Marcatura e incisione laser per comunicare informazioni

L’applicazione di informazione sui materiali è una lavorazione sempre più richiesta in un mondo in cui l’automatizzazione prende sempre più piede. La marcatura e l’incisione laser possono essere usati per applicare codici a barre, informazioni alfanumeriche, informazioni sulle caratteristiche del prodotto e sulla sua manutenzione.

Queste informazioni possono servire a scopi diversi. Immaginiamo per esempio un produttore di tessuti destinati al mercato dei semilavorati. Mediante la marcatura laser, egli può imprimere informazioni come lotti di produzione e codici identificativi in modo automatico direttamente sul tessuto.

Il vantaggio di questo tipo di applicazione è che le informazioni incise o marcate con il laser sono indelebili, resistenti all’usura e alla contraffazione. Il produttore può risparmiare su alcuni costi di produzione, avere un processo produzione completamente automatizzato dal punto di vista della logistica e della tracciabilità. Chi acquista il prodotto può avere la garanzia che informazioni importanti applicate al tessuto non siano rovinate dal tempo, o dall’usura.

I tessuti che possono essere sottoposti a marcatura/incisione laser

Tutte le categorie di tessuti possono essere sottoposti a marcatura o incisione laser. Tuttavia alcuni di essi si prestano meglio a queste lavorazioni. Di seguito una breve rassegna dei tessuti su cui l’applicazione del laser può essere eseguita molto facilmente:

  • Tessuti sintetici. I tessuti sintetici sono fra quelli che si prestano meglio ai processi di marcatura/incisione laser. Si tratta di materiali realizzati da fibre di polimeri termoplastici, come ad esempio il poliestere. Questi materiali rispondono molto bene alla lavorazione laser e pertanto i risultati sono ottimali.
  • Tessuti naturali. Il cotone è la fibra naturale che meglio si adatta ai processi di marcatura/incisione laser. Per marcare il cotone bisogna scegliere dei tessuti dalla trama abbastanza compatta.
  • Pelle e finta pelle . La marcatura laser può essere applicata sia sulla pelle naturale che sulla pelle sintetica. Il laser permette non solo di eseguire le lavorazioni tradizionali, ma anche di creare effetti che con gli strumenti tradizionali non potevano essere ottenuti.

Come è fatto un sistema laser per la marcatura dei tessuti

Le componenti di un sistema per la marcatura/incisione laser dei tessuti dipendono dal tipo di applicazione nel quale sarà utilizzato. E’ però possibile individuare alcune componenti base, tipiche per applicazioni come la marcatura e l’incisione, che sono la sorgente laser e la testa di scansione.

La sorgente laser è il dispositivo che genera il raggio che eseguirà la lavorazione. Le sorgenti CO2 sono le più adatte a questo tipo di lavorazione, proprio per la loro versatilità con materiali diversi, come spiegato prima. La scelta della potenza è direttamente proporzionale alla velocità di esecuzione del lavoro. Più la sorgente laser è potente più l’esecuzione avviene in maniera istantanea.

Con la testa di scansione e sistema software annesso, è possibile realizzare qualsiasi tipo di pattern in un tempo molto basso. Sono pertanto perfette per questo tipo di lavorazione, anche se eseguite ad alte velocità.

Un’applicazione dalle possibilità infinite

La marcatura e l’incisione laser dei tessuti saranno sempre più protagoniste nel settore della moda. I vantaggi che permettono di ottenere in termini di flessibilità, accuratezza e velocità sono enormi. Inoltre, le possibilità di applicazione sono infinite: ed è forse questo il vantaggio principale per un settore industriale che fa dell’innovazione e del design il suo punto di forza imprescindibile. Se hai bisogno di un’applicazione contattaci, metteremo tutta la nostra esperienza al tuo servizio per ideare la soluzione ideale alle tue necessità.

Etichettatura laser dei cibi: la guida completa

Fresh whole bio mango isolated on black background

Introduzione

L’incisione laser su frutta\, verdura e altri prodotti alimentari freschi è un processo innovativo che sta sostituendo i metodi tradizionalmente usati per contrassegnare i prodotti alimentari. Un laser CO2 riesce non solo a incidere codici alfanumerici e codici a barre\, ma può rappresentare grafiche di qualsiasi tipo.

Questa versatilità gli permette di sostituire egregiamente metodi come la marcatura a caldo\, la stampa a getto d’inchiostro e l’applicazione di etichette adesive. I vantaggi in termini di velocità e risparmio di risorse che si ottengono sono notevoli. Per questa ragione l’interesse e la sperimentazione della marcatura laser diretta dei cibi è sempre più attuale.

In questo articolo presentiamo una panoramica generale dell’etichettatura laser dei cibi. Ne mostreremo i principali campi di applicazione\, i vantaggi che riesce a portare alla filiera produttiva e all’ambiente\, il funzionamento del processo\, le tecnologie utilizzate e i principali campi di applicazione.

Mele su una linea di produzione | Etichettatura laser dei cibi | El.En. CO2 laser

Etichettatura laser dei cibi: i campi di applicazione

I prodotti alimentari fanno un largo utilizzo di codici\, etichette e contrassegni di vario tipo. Le ragioni sono molte: tutelare la sicurezza dei consumatori\, tracciare i prodotti lungo i vari passaggi della filiera\, combattere la contraffazione dei prodotti. Le informazioni riportate sui prodotti possono essere le più disparate e includono:

  • codici alfanumerici come date di scadenza\, lotti di produzione\, codici PLU
  • codici a barre e QR code
  • loghi e marchi commerciali
  • contrassegni di denominazione di origine controllata

Tutte queste informazioni sono riportate sui prodotti attraverso vari metodi:

  • marcatura a caldo, utilizzata su prodotti come i formaggi e i salumi
  • stampa a inchiostro, utilizzata su prodotto dalla buccia non edibile come le uova
  • applicazione di etichette adesive, utilizzata su prodotti vegetali freschi

L’utilizzo del laser nell’industria alimentare non è nuovo. La tecnologia produttiva ha da tempo scoperto le potenzialità di questo strumento. Il suo utilizzo però riguardava il controllo dei processi (ad esempio lettura di codici a barre)\, la bio-stimolazione dei prodotti freschi o ancora la disinfezione dei prodotti attraverso l’utilizzo di laser con una lunghezza d’onda nell’ultravioletto.

Oggi invece si stanno sperimentando nuovi metodi per eseguire l’etichettatura attraverso marcatura laser degli alimenti. Metodi che sono conosciuti da diversi anni. I primi brevetti risalgono alla fine degli anni Novanta. Il processo però non ha avuto una larga diffusione. L’alto costo delle attrezzature laser e la mancanza di conoscenze specifiche sul processo faceva ancora preferire l’utilizzo di metodi tradizionali\, comunque abbastanza veloci ed economici rispetto al laser.

Negli ultimi anni l’interesse nei confronti di questa lavorazione è invece aumentata fino a uscire dall’ambito degli specialisti. Recentemente è uscita la notizia che alcune aziende leader nel settore dei prodotti freschi hanno deciso di adottare l’etichettatura laser diretta dei prodotti. In effetti fattori come la riduzione dei costi della tecnologia laser l’aumento della richiesta di prodotti naturali e organici\, la necessità di ottimizzare le risorse aziendali e la necessità di ridurre l’impronta ecologica della produzione hanno avuto il loro peso nel favorire l’abbandono dei metodi tradizionali di etichettatura.

Che il processo porti dei vantaggi lo dimostra anche il fatto che le istituzioni europee abbiano dedicato delle risorse a questa tecnologia. Un progetto europeo 2010 nell’ambito dell’innovazione ecologica ha sperimentato la possibilità di sostituire le etichette adesive dei prodotti freschi con l’incisione al laser direttamente sulla buccia dei prodotti.

Gli ambiti di applicazione di questa tecnica hanno riguardato soprattutto la possibilità di etichettare la frutta e la verdura ma non sono l’unico ambito di applicazione. Anche i formaggi stagionati possono essere efficacemente marcati con il laser. In un recente articolo abbiamo parlato del sistema che abbiamo realizzato per marcare al laser le forme di formaggio stagionato con i contrassegni tipici.

Un altro tipo di applicazione, di cui abbiamo parlato su questo blog è l’impressione al laser di codici sui gusci delle uova. Spesso sui gusci delle uova devono essere impresse sui gusci informazioni come codici per la tracciabilità, data di scadenza e data di deposizione. Queste informazioni servono alla sicurezza alimentare dei consumatori. Il metodo tradizionalmente utilizzato è basato sulla stampa a inchiostro. La marcatura laser sostituisce efficacemente la stampa a getto di inchiostro e permette di eliminare l’impiego di sostanze chimiche come inchiostri a contatto con alimenti.

Meloni pronti per l'etichettatura | Etichettatura laser dei cibi | El.En. CO2 laser

La marcatura laser può essere eseguita su una vasta serie di prodotti freschi. In linea generale, i risultati migliori si ottengono sulla superficie di alimenti dotati di una buccia di qualche tipo, sia spessa, come l’avocado, che sottile, come il pomodoro. Ad oggi le operazioni di marcatura sono state eseguite con successo su vari tipi di prodotti. Eccone un elenco parziale:

  • Mela
  • Avocado
  • Banane
  • Uva
  • Limoni
  • Arance
  • Pompelmi
  • Mandarini
  • Pesca
  • Peperone
  • Susine
  • Pomodoro
  • Anguria
  • Melone
  • Castagne

I vantaggi dell’etichettatura laser

Rispetto alle tecniche tradizionali, l’etichettatura diretta tramite marcatura laser ha una serie di considerevoli vantaggi.

1. Velocità

La velocità di esecuzione della lavorazione è una delle caratteristiche più note del laser. Una sorgente laser integrata in un sistema con nastro trasportatore è in grado di eseguire la marcatura di decine di pezzi al minuto.

2. Precisione e pulizia

Grazie al controllo numerico, mediante il laser è possibile incidere caratteri, codici e immagini ad alta risoluzione sulla superficie dei prodotti senza lasciare residui di alcun tipo. Questa caratteristica lo rende ideale, ad esempio, per imprimere codici a barre, QR code o loghi commerciali dalle forme complesse sui prodotti.

3. Flessibilità

Una delle caratteristiche innovative della lavorazione laser è la sua versatilità nelle lavorazioni. Cambiare tipo di lavorazione diventa molto semplice e richiede solo una riprogrammazione del software di controllo del laser.

4. Ecologia

L’incisione al laser sostituisce l’uso di numerosi materiali potenzialmente inquinanti. Etichette in plastica o in carta, colle e inchiostri: tutti questi oggetti sono eliminati dall’etichettatura laser. Questo comporta una notevole riduzione dell’impronta ecologica della produzione. I prodotti sono quindi meno dannosi per l’ambiente e per le persone che li consumano.

5. Indelebilità

La marcatura eseguita con il laser incide direttamente la superficie dei prodotti. Per questo motivo non può essere cancellata o contraffatta facilmente. Questa caratteristica la rende ideale per tutti quei prodotti che riportano i contrassegni di origine come forma di tutela del prodotto.

Anche gli agrumi possono subire l'etichettatura laser CO2 | Etichettatura laser dei cibi | El.En. CO2 laser

L’etichettatura laser degli alimenti: un processo di marcatura laser

Il processo di etichettatura è un sottoinsieme della marcatura al laser, una lavorazione che ha numerosi campi di applicazione. La marcatura laser consiste nella rimozione di un sottile strato dalla superficie del materiale da lavorare. Tale asportazione è provocata da un processo termico, messo in atto dall’energia del raggio laser.

Quando raggiunge la superficie da lavorare, il raggio laser fa salire istantaneamente la temperatura del materiale fino causare la sublimazione, vale a dire il passaggio istantaneo del materiale dallo stato solido allo stato gassoso.

Il materiale così rimosso crea un contrasto ben definito tra la superficie non lavorata e l’area raggiunta dal raggio laser. I vantaggi di questo processo sono noti in numerosi settori: la marcatura laser è un processo ben consolidato e usato in numerosi settori su materiali non destinati al consumo alimentare.

Frutta in un magazzino prima del packaging | Etichettatura laser dei cibi | El.En. CO2 laser

Etichettatura laser degli alimenti: la tecnologia

Nelle sue parti generali, un sistema laser per l’etichettatura degli alimenti è identico a qualsiasi altro sistema per la marcatura laser. Le componenti che non possono mancare saranno sicuramente:

  • una sorgente laser CO2
  • una testa di scansione laser
  • un software per il controllo numerico e l’automatizzazione

La progettazione dei dettagli di layout della macchina, naturalmente, dipenderanno dal tipo di impianto, dal tipo di lavorazione, dal tipo di prodotto etc. Un’azienda che si occupa della distribuzione e commercializzazione di mele avrà bisogno di una macchina configurata diversamente da un’azienda che si occupa della marcatura laser dei salumi.

Tuttavia entrambe le macchine dovranno utilizzare una sorgente laser CO2, una testa di scansione che lo movimenta e lo focalizza sulla superficie dell’oggetto e un software collegato a un’unità di controllo che costituisce l’interfaccia tra il sistema e l’utente.

Vediamo quali caratteristiche devono avere questi componenti per eseguire efficacemente l’etichettatura degli alimenti con il laser.

Scegliere la sorgente laser più adatta

Fra le sorgenti laser esistenti in commercio, le sorgenti laser a CO2 sono quelle che mostrano le migliori caratteristiche di assorbimento sui materiali organici. Questi infatti assorbono efficacemente la lunghezza d’onda infrarossa (10.6 micrometri) della sorgente laser CO2 grazie alla loro scarsa conduttività termica.

Per le operazioni di marcatura è necessaria una sorgente laser capace di mantenere stabili i parametri del laser e quindi di garantire un’elevata precisione del risultato. Per questo motivo è essenziale che il medium produttore del laser sia sempre in ottime condizioni. Questo non sempre è possibile.

Ogni dispositivo laser, in un modo o in un altro, è soggetto a un naturale processo di degradazione. Nel caso del laser a CO2 questo medium è costituito da una miscela di gas di cui la parte principale è costituita da anidride carbonica. Nel corso del tempo, la continua fuga di molecole di gas porta a un rarefarsi delle molecole di gas presenti nella cavità di risonanza con una conseguente progressiva degradazione dei parametri del raggio laser.

I mutamenti subiti dal raggio laser si manifestano in una scarsa qualità delle lavorazioni. Il ripristino dei parametri originari rende spesso inevitabile l’intervento di manutenzione della ditta produttrice, con un conseguente sospensione delle attività produttive e un aumento dei costi.

Per ovviare a questo inconveniente – tipico di tutti i laser a CO2 – El.En. ha studiato un tipo di sorgente laser a CO2 ricaricabile autonomamente e con poco costo. Grazie a questa caratteristica le sorgenti laser El.En. riescono a mantenere i parametri fondamentali del laser sempre a un livello ottimale.

Per eseguire operazioni di marcatura sui prodotti organici non servono grandi potenze. Tuttavia la potenza della sorgente laser CO2 influenza direttamente la velocità del risultato ed è quindi un elemento da tenere in considerazione. Una sorgente laser più potente impiegherà meno tempo a eseguire una marcatura laser in quanto la maggiore potenza utilizzata permetterà di eseguire la lavorazione molto più velocemente.

La testa di scansione laser

Ogni applicazione di marcatura laser ha bisogno di una testa di scansione per poter funzionare. Abbiamo avuto già modo di vedere in altri articoli qual è il funzionamento di una sorgente laser e qual è la sua utilità. Una testa di scansione laser è un dispositivo che ha il compito di muovere il raggio laser su un percorso prestabilito, coincidente con la lavorazione da eseguire.

Un raggio laser infatti è un fascio di luce che procede in linea retta finché non incontra un ostacolo di qualche tipo. Se non è deviato in qualche modo, un raggio laser non può essere utilizzato ai fini delle lavorazioni. La testa di scansione ha appunto il compito di deviare il raggio laser facendogli seguire un percorso prestabilito.

Per svolgere questo compito, la testa di scansione utilizza degli specchi galvanometrici che spostano il raggio laser lungo gli assi X e Y di un’area di lavoro.

Affinché possa eseguire efficacemente la lavorazione, il raggio laser deve essere sempre ben focalizzato sulla superficie da lavorare. A tal fine è necessario l’utilizzo di una lente z-lineare che, aumentando e diminuendo la lunghezza focale della lente in base alla necessità, riesce a tenere il laser nel punto esatto della lavorazione.

Il software e l’unità di controllo

La sorgente laser e la testa di scansione, composta dai dispositivi di cui abbiamo appena parlato, devono agire in coordinazione. La posizione del laser, il suo fuoco, la sua potenza e la durata del raggio devono essere attivati in funzione della lavorazione da eseguire.

Il compito di coordinare tutti questi dispositivi è svolto dal software e dall’unità di controllo. Il software rappresenta l’interfaccia tra la macchina e l’utente. Si occupa di tradurre il pattern della lavorazione da eseguire in coordinate e parametri che poi l’unità di controllo invia alla testa di scansione e alla sorgente laser.

In questo modo è possibile incidere qualsiasi tipo di informazione semplicemente modificando i parametri del software o inserendo un nuovo disegno CAD.

Esempio di packaging creativo al laser CO2 | Etichettatura laser dei cibi | El.En. CO2 laser

Un processo sicuro

Uno dei timori di chi prende in considerazione la possibilità di adottare dei processi di marcatura laser è la possibilità che essa influisca sulla shelf life dei prodotti. In effetti la buccia protegge il prodotto da muffe, batteri e altri agenti che potrebbero danneggiare le qualità organolettiche o addirittura renderlo pericoloso per i consumatori.

La marcatura laser è un processo basato sulla rimozione di materiale dallo strato superficiale di un alimento destinato al consumo. Che si tratti della crosta di un formaggio o della buccia di un frutto, questo strato superficiale ha il compito di proteggere il prodotto dagli attacchi di potenziali agenti contaminanti che potrebbero danneggiarlo.

Nel caso di prodotti come salumi e formaggi il rischio è minimo: la crosta esterna di questi prodotti è molto spessa. Su di essa la marcatura laser fa delle incisioni di pochi micron, certo meno invasive delle corrispondenti marcature a caldo effettuate tradizionalmente.

Il problema è più rilevante per i prodotti vegetali freschi e, in particolare, per quelli dalla buccia molto sottile, come ad esempio i pomodori o l’uva. Rimuovere uno strato, per quanto superficiale, dalla buccia, potrebbe essere causa di disidratazione e contaminazioni di vario tipo.

Tuttavia, la realtà è diversa. Diversi studi hanno però evidenziato come la marcatura laser avviene solo sulla superficie e non provoca nessuna alterazione al prodotto. La funzione protettiva della buccia insomma non viene meno e la shelf life dei prodotti rimane inalterata.

Di conseguenza anche le qualità organolettiche rimangono inalterate: l’etichettatura laser della frutta e della verdura non altera in alcun modo il sapore dei prodotti.

Un mondo tutto da esplorare

La marcatura laser degli alimenti è un mondo tutto da esplorare. Ogni prodotto ha qualità diverse e i parametri da utilizzare cambiano di prodotto in prodotto. Per questo è importante studiare una soluzione adatta insieme al produttore del laser. Contattaci, e troveremo la soluzione laser CO2 che fa al caso tuo.

Taglio laser del polipropilene

La plastica è uno dei materiali che si presta meglio al taglio con il laser a CO2. I migliori risultati si ottengono con alcuni polimeri termoplastici fra i quali rientra il polipropilene.

Perle di polipropilene - El.En. - CO2 Laser sources

La plastica è uno dei materiali che si presta meglio al taglio con il laser a CO2. I migliori risultati si ottengono con alcuni polimeri termoplastici fra i quali rientra il polipropilene.

Plastica dai mille usi, seconda solo al polietilene come ambito di utilizzo, il polipropilene ha dimostrato delle ottime capacità di assorbimento dell’energia prodotta dal laser, tanto da prestarsi a tutto il range di applicazioni, dalla perforazione alla saldatura.

Polipropilene: caratteristiche e utilizzi

Il polipropilene è un polimero termoplastico ottenuto dalla polimerizzazione del propilene. La sua caratteristica principale è che le molecole componenti il polimero possono essere ordinate in modo ordinato o casuale. Nel primo caso, il polipropilene prende le caratteristiche di polimero isotattico. Questa configurazione è quella più utilizzata dal punto di vista commerciale, poiché conferisce al materiale ottime caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche.

Il polipropilene ha un’elevata resistenza al calore (maggiore rispetto al polietilene), buone caratteristiche di elasticità, durezza e capacità di assorbire gli urti senza rompersi. Possiede inoltre una bassa densità, che gli conferisce leggerezza, ha un elevato potere isolante e una buona resistenza agli agenti ossidanti e chimici.

Il polipropilene può essere infine lavorato in una varietà di forme: stampaggio a iniezione, termoformatura, estrusione per la creazione di fibre tessili.

Date queste sue caratteristiche, questo materiale plastico ha trovato una miriade di applicazioni in ogni ambito. Non c’è praticamente settore industriale o della vita quotidiana che non faccia uso, sotto qualche forma di un oggetto in polipropilene.

Ecco una lista degli oggetti che più spesso vengono realizzati in questo materiale:

  • Imballaggi, etichette e contenitori
  • Oggetti per la cucina come stoviglie e contenitori per alimenti
  • Abbigliamento sportivo
  • Componenti per le automobili
  • Buste e sacchetti
  • Oggetti idrosanitari
  • Componenti per oggetti elettronici

Taglio laser del polipropilene

Il polipropilene ha un’ottima lavorabilità mediante taglio laser CO2 del quale assorbe in modo molto efficiente la lunghezza d’onda nel raggio dell’infrarosso.

A livello macroscopico, il taglio presenta dei bordi lisci e ben rifiniti e non c’è presenza di bruciature o carbonizzazione. Anche la presenza di bava o di irregolarità del taglio dovute a residui è molto limitata.

La qualità del taglio comunque è direttamente influenzata dalla potenza del laser\, dalla velocità di taglio e dallo spessore del materiale tagliato. In generale, una sorgente laser a CO2 di media potenza è sufficiente a eseguire la maggior parte delle lavorazioni utili per le comuni applicazioni a cui sono destinati gli oggetti in polipropilene. Inoltre la qualità è influenzata anche dalla lunghezza d’onda utilizzata. Per questo tipo di materiale abbiamo infatti ideato una sorgente laser specifica per il polipropilene: BLADE RF333P molto apprezzata soprattutto in applicazioni taglio etichette mediante il kiss cutting, in cui la variazione di assorbimento di lunghezza d’onda dovuti ai diversi film plastici in gioco, diventa una caratteristica fondamentale della lavorazione.

Qual è la tua applicazione?

Il taglio laser del polipropilene presenta numerosi vantaggi: permette di eseguire lavorazioni complesse, di precisione, con grande velocità. È inoltre un sistema molto flessibile, che si presta a numerose applicazioni. Oltre al taglio, il polipropilene risponde molto bene alle altre lavorazioni laser, in particolare alla perforazione, alla marcatura e alla saldatura. La stessa sorgente laser può effettuare tutte queste lavorazioni.

Se lavori il polipropilene e pensi che la tua applicazione possa essere realizzata mediante laser CO2 contattaci: ti aiuteremo a trovare la soluzione laser più adatta.

Microperforazione laser per il packaging: perché il laser è la migliore soluzione

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I polimeri plastici sono molto utilizzati nell’industria del packaging alimentare. Il confezionamento di prodotti vegetali freschi è l’ambito di applicazione in cui questi materiali hanno avuto maggiore successo. Versatilità, facilità di lavorazione e resistenza agli agenti chimici sono le caratteristiche che più vengono apprezzate in questo tipo di…

I polimeri plastici sono molto utilizzati nell’industria del packaging alimentare. Il confezionamento di prodotti vegetali freschi è l’ambito di applicazione in cui questi materiali hanno avuto maggiore successo. Versatilità, facilità di lavorazione e resistenza agli agenti chimici sono le caratteristiche che più vengono apprezzate in questo tipo di applicazione.

Fragole in busta di plastica

Ma la caratteristica che li rende ideali per il confezionamento dei prodotti freschi è la loro capacità di traspirazione. Ogni materiale, infatti, ha una sua naturale traspirabilità. Con questo termine si indica il grado di permeabilità a diversi tipi di molecole gassose, in particolare ossigeno, anidride carbonica e vapore acqueo.

Questa particolare caratteristica si rivela fondamentale nella conservazione degli alimenti freschi. I processi metabolici dei prodotti freschi infatti non si interrompono dopo la raccolta. Processi come la respirazione cellulare e la maturazione del vegetale continuano anche dopo che l’alimento è stato confezionato e, se non adeguatamente contrastati, possono portare al completo deterioramento del prodotto. Per questo motivo, una delle sfide più grandi nella produzione e vendita dei prodotti freschi, è evitare che i processi metabolici rendano il prodotto inadatto al consumo.

La tecnologia del confezionamento ha trovato diverse soluzioni per ovviare al problema del deterioramento. L’utilizzo di trattamenti disinfettanti, sia chimici che meccanici, o antifungini va di pari passo con l’utilizzo di adeguate barriere protettive come sono appunto le pellicole plastiche.

Verdura confezionata in atmosfera controllata

Un notevole passo avanti sotto questo punto di vista è stato compiuto mediante l’introduzione del confezionamento dei prodotti freschi in atmosfera controllata. Questo processo sfrutta le proprietà di traspirabilità dei film plastici. Il principio alla base è cercare di ottimizzare l’equilibrio di gas presenti all’interno della confezione in modo da trovare la combinazione ottimale per contrastare i processi di deterioramento.

Molte pellicole, tuttavia, non permettono di ottenere il giusto rapporto fra gas in ingresso e in uscita. Come fare allora? È possibile intervenire attraverso la microperforazione laser. Tramite questo processo è possibile realizzare dei fori microscopici sulla superficie della pellicola plastica. In basa alla dimensione dei fori, che possono andare da 50 a 200 micrometri, è possibile definire il giusto rapporto tra gas in entrata e in uscita, e regolare così l’equilibrio di gas e l’umidità all’interno della confezione, in modo da ottimizzare in base al prodotto.

Frutta e verdura in un supermercato

Il vantaggio di un tale tipo di produzione è che essa è perfettamente integrabile in un impianto di confezionamento di prodotti alimentari freschi in atmosfera controllata. Immaginiamo, ad esempio, un’industria che tratta diversi tipo di prodotti freschi. Ogni prodotto ha bisogno di essere confezionato secondo le proprie specifiche. La confezione deve essere ottimizzata per lo specifico tipo di prodotto, in modo tale da avere il giusto equilibrio di gas all’interno della confezione.

Il laser permette di ottimizzare l’intero ciclo produttivo in modo da eseguire per ogni prodotto la giusta microperforazione e ottenere così il giusto equilibrio interno tra ossigeno, idrogeno e anidride carbonica. Il tutto senza bisogno di cambiare gli impianti di produzione, ma solo attraverso un’adeguata riprogrammazione del software di controllo del laser, eseguibile in pochi secondi.

Lavorazione laser del PTFE

Il PTFE è un polimero sintetico utilizzato in molti ambiti. La sigla sta per Politetrafluoroetilene, ma sicuramente è più conosciuto sotto alcuni nomi commerciali come ad esempio Teflon o Algoflon. Appare come un materiale plastico, generalmente di colore bianco, ma che può essere colorato di nero con degli additivi. 

Guarnizioni in PTFE

Il PTFE è un polimero sintetico utilizzato in molti ambiti. La sigla sta per Politetrafluoroetilene, ma sicuramente è più conosciuto sotto alcuni nomi commerciali come ad esempio Teflon o Algoflon. Appare come un materiale plastico, generalmente di colore bianco, ma che può essere colorato di nero con degli additivi. Può essere usato da solo o con altri polimeri.

Il PTFE appartiene ai Perfluorocarburi, una classe di polimeri composti prevalentemente da catene di fluoro e carbonio.

Proprio dalla loro composizione chimica nascono una vasta gamma di proprietà fra cui:

  • Antiaderenza
  • Impermeabilità
  • Resistenza agli agenti chimici
  • Resistenza al fuoco e alle alte temperature
  • Elevato potere isolante
  • Scorrevolezza

Le applicazioni sono numerose. Forse la più comune è come rivestimento antiaderente per le stoviglie. Ma il PTFE è utilizzato creare guarnizioni\, nastri isolanti e ovunque sia necessario un componente capace di ridurre gli attriti e resistere agli agenti corrosivi.

Il fatto che sia composto principalmente da carbonio, lo rende perfettamente compatibile con la lunghezza d’onda del laser a CO2. Sul PTFE è possibile eseguire facilmente e con ottimi risultati il taglio, la perforazione, la marcatura e l’incisione laser.

L’interazione tra PTFE e laser a CO2

L’elevato potere isolante è la caratteristiche che influisce maggiormente sui risultati dell’interazione tra il laser a CO2 e il PTFE.

In generale, quando il raggio laser raggiunge la superficie di un materiale, concentra un’energia molto elevata in un singolo punto. In questo modo si mettono in atto delle trasformazioni chimiche o fisiche dipendenti dalle caratteristiche dei materiali.

Nel caso del PTFE, l’energia generata dal laser spezza i legami molecolari delle catene di Fluoro e Carbonio provocando la trasformazione chimica del materiale nel caso della marcatura laser o la sua rimozione nel caso dei processi di taglio e incisione laser.

Come abbiamo detto, il PTFE è un materiale dalle ottime proprietà isolanti e quindi assorbe il calore nel punto di contatto con il laser, non lo disperde nella zona circostante. Inoltre ha un punto di fusione alto. Entrambe queste caratteristiche hanno importanti conseguenze sul comportamento del laser. La scarsa conduttività termica e l’elevato di fusione fanno si che la HAZ (Heat-Affected Zone), sia molto contenuta, limitata al punto di contatto tra il raggio laser e il materiale.

Il risultato è che le lavorazioni laser sul PTFE sono molto precise e pulite. Le possibilità di danneggiare accidentalmente il materiale o di creare zone di annerimento o bruciature sono remote. Il PTFE assorbe molto bene l’energia del laser a CO2 e per questo è possibile ottenere lavorazioni molto efficienti in termini di velocità.

PTFE Laser cutting

Nel taglio laser il raggio è utilizzato per rimuovere il materiale lungo un percorso di taglio predefinito. La rimozione del materiale avviene per sublimazione: l’energia generata dal laser è concentrata in uno spot molto piccolo, ed è proprio l’elevata densità di energia a provocare il passaggio istantaneo del materiale dallo stato solido allo stato gassoso.

Il taglio laser è utilizzato in molte attività come ad esempio creare aperture in un materiale, ricavare forme da un foglio di materiale, ricavare pezzi da una matrice.

La particolarità del taglio sul PTFE è che i bordi di taglio sono netti, perfettamente finiti. Il pezzo ottenuto non ha bisogno di ulteriori lavori perché è già rifinito. Il taglio laser permette di seguire percorsi di taglio di elevata complessità.

PTFE Laser drilling

La perforazione laser [laser drilling] è una variante del taglio laser.

In questa lavorazione il laser è usato per creare un foro su una lastra di materiale, proprio come farebbe un trapano meccanico. La perforazione laser però permette di superare i limiti della lavorazione meccanica.

Con il laser si possono creare dei fori di dimensioni microscopiche. Si va da un minimo di una frazione di millimetro, al massimo consentito dalle caratteristiche di design della macchina con cui è eseguita la lavorazione.

Inoltre il laser permette di controllare con grande precisione tutti i parametri della lavorazione come l’inclinazione delle pareti del foro, la rastrematura, la profondità e la densità dei fori sulla superficie. È possibile creare pezzi con tutte le caratteristiche più adatte alla funzione che devono svolgere. Nel caso di un filtro, ad esempio, si possono creare fori con dimensioni, forma e disposizione ben precise.

PTFE Laser marking and engraving

Il PTFE si presta bene anche a processi di marcatura e incisione laser. Questi due processi sono in genere utilizzati per imprimere loghi, codici alfanumerici, codici a barre o codici QR e informazioni di vario tipo su un determinato materiale.

Marcatura e incisione laser invece sono processi simili anche se il meccanismo della lavorazione è diverso.

Sia l’uno che l’altro processo si basano sull’interazione tra il raggio laser e la superficie del materiale ma nella marcatura si attua una trasformazione chimica del materiale, nell’incisione si attua un’ablazione del materiale come nel taglio laser. La marcatura quindi è più superficiale: il segno è creato perché la trasformazione del materiale crea un contrasto rispetto al materiale circostante. Nell’incisione invece il laser crea un solco incidendo direttamente il materiale.

La scelta di una lavorazione o di un’altra dipendono dal tipo di applicazione ma anche dal tipo di materiale su cui è eseguita.

Sul PTFE bianco ad esempio la marcatura laser da scarsi risultati perché il segno non ha abbastanza contrasto da creare un segno sufficientemente visibile. Come abbiamo detto il PTFE ha un’alta temperatura di fusione, quindi è difficile creare dei segni di bruciatura.

Sul PTFE di colore nero invece la marcatura ha più successo perché l’interazione tra il laser e il materiale riesce a incidere un segno sul materiale in quanto il PTFE, sottoposto ad alte temperature, si espande e appare il segno bianco a contrasto col nero circostante.

L’incisione laser invece è possibile su ogni tipo di PTFE con risultati ottimali. Come abbiamo detto, il PTFE è un ottimo assorbitore della lunghezza d’onda del laser CO2, ma anche un cattivo conduttore di calore. Questo fa sì che la zona colpita dal calore sia limitata al punto di interazione tra il laser e il materiale, con il risultato che l’incisione è molto precisa e pulita.

Scrivici per sapere come lavorare il PTFE con il laser a CO2

Ogni applicazione laser ha le sue particolarità. Non esiste un regola valida per tutte le circostanze e per tutti i materiali. Per trovare una soluzione che sia adatta alle tue necessità contattaci. Saremo felici di trovare una soluzione al tuo problema.

Incisione di codici sui gusci di uovo con un sistema a laser pulsato

Rolls of selvedge denim

L’applicazione del laser CO2 ai processi di produzione degli alimenti è un trend consolidato. Il laser è spesso utilizzato per rimpiazzare i processi di etichettatura degli alimenti o la stampigliatura di date di scadenza, codici identificativi e altri contrassegni sui prodotti. Ne sono un esempio le applicazioni di marcatura laser dei formaggi o della frutta, di cui abbiamo…

L’applicazione del laser CO2 ai processi di produzione degli alimenti è un trend consolidato. Il laser è spesso utilizzato per rimpiazzare i processi di etichettatura degli alimenti o la stampigliatura di date di scadenza\, codici identificativi e altri contrassegni sui prodotti. Ne sono un esempio le applicazioni di marcatura laser dei formaggi o della frutta, di cui abbiamo parlato in alcuni articoli precedenti.

Un altro esempio di processo che può essere eseguito con successo dal laser è la marcatura delle uova di pollo.

Tradizionalmente, la tecnica utilizzata per la marcatura delle uova è la stampa a inchiostro.

Stampa a inchiostro di uova

Trattandosi di alimenti freschi, spesso è fondamentale che su ogni singolo uovo siano riportate informazioni come la data di deposizione o la data di scadenza. Queste informazioni rendono il consumo delle uova più sicuro, in quanto permettono di sapere con precisione la freschezza dell’alimento che sta per essere consumato.

La marcatura a inchiostro delle uova presenta però alcuni inconvenienti:

  • si utilizzano inchiostri che possono contenere sostanze nocive
  • il segno ottenuto può dare problemi di leggibilità
  • vi sono dei tempi tecnici da rispettare, ad esempio per far asciugare l’inchiostro.
  • c’è un maggiore consumo di risorse

La marcatura laser permette di superare questi inconvenienti. Vediamo come funziona il processo.

A conveyor belt for eggs

Un sistema per la marcatura laser si compone di 3 elementi: un software di controllo, una sorgente laser CO2 e una testa di scansione galvanometrica.

In questa applicazione di marcatura laser, la sorgente viene utilizzato in modalità pulsata. Questa modalità permette di raggiungere altissimi picchi di potenza per momenti brevissimi, permettendo in tal modo di rimuovere istantaneamente una porzione di materiale dalla superficie da lavorare.

La testa di scansione invece ha un duplice compito: muovere il raggio laser sulla superficie, in base agli assi X e Y e tenerlo sempre focalizzato sul punto esatto della superficie da lavorare.

Il software di controllo ha il compito di coordinare l’azione della sorgente laser e della testa di scansione, facendo in modo che il laser segua il percorso prestabilito e la sua potenza sia regolata in modo tale da ottenere gli effetti voluti sulla superficie.

Egg processing

I vantaggi di un sistema di marcatura laser tramite la modalità impulsata sono notevoli:

  • I segni prodotti dal laser sono indelebili
  • Non si impiegano sostanze potenzialmente nocive
  • Il processo è sensibilmente più veloce rispetto alla marcatura a inchiostro

È stato dimostrato inoltre come la marcatura sia solo superficiale e non danneggi in alcun modo la parte interna dell’uovo. La marcatura infatti riguarda circa un quarto dello spessore della superficie dell’uovo.

Con questa tecnica è possibile incidere non solo codici alfanumerici ma anche loghi e immagini, facendo rientrare questa tecnica sotto la più generica etichetta di natural branding.

Marcatura laser CO2 della pelle sintetica

Il mercato della pelle sintetica ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni. La pelle naturale sta diventando un bene sempre più scarso, per motivi sia economici che ecologici.

Il mercato della pelle sintetica ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni. La pelle naturale sta diventando un bene sempre più scarso, per motivi sia economici che ecologici. Da un lato la necessità di prodotti finiti a prezzi sempre più bassi limita l’impiego di materie prime costose e dall’altro, le tematiche animaliste ed ecologiste spingono le aziende a scegliere soluzioni a basso impatto ambientale.

Pelle sintetica d colore rosso: può essere marchiata con successo con il laser a CO2

La pelle sintetica è molto simile alla pelle naturale sia dal punto di vista tecnologico che dal punto di vista sensoriale. A differenza della pelle naturale non è un materiale traspirante. Inoltre, ha bisogno di un supporto, spesso realizzato in cotone o altra fibra naturale.

I vantaggi della pelle sintetica rispetto alla pelle animale sono numerosi:

  • i costi di produzione sono molto bassi
  • si possono ottenere lotti di produzione molto uniformi
  • si possono creare texture ed effetti inesistenti in natura
  • è più facile da tagliare e da cucire

Lungi dall’essere un’alternativa meno nobile rispetto al materiale originale\, la pelle sintetica è un materiale pratico e moderno. Può essere applicato con successo in tutti gli ambiti in cui è applicata la pelle tradizionale\, con gli stessi risultati dal punto di vista estetico e tecnico.

La composizione della pelle artificiale

La pelle sintetica è un materiale composto da due strati, uno superiore che imita la pelle e uno inferiore che fa da supporto.

Lo strato superiore è composto da un polimero sintetico. I materiali più utilizzati sono il PVC (Polyvinyl chloride) e il Poliuretano (PU). I due materiali hanno delle leggere differenze. La maggior parte della pelle sintetica è realizzata in PVC perché ha un basso costo e una maggiore resistenza. Meno utilizzato è invece il Poliuretano per il costo più elevato. Tuttavia riesce a conferire una sensazione tattile più simile a quella della pelle di origine animale.

La parte inferiore della pelle sintetica è fatta di tessuto. Si usano fibre sintetiche, naturali – in genere cotone – o miste naturale-sintetico.

Il ruolo del tessuto di supporto è molto importante. Le caratteristiche meccaniche della pelle sintetica dipendono dalla resistenza del supporto. La pelle sintetica resiste finché il tessuto di supporto è intatto.

Marcare/incidere la pelle artificiale con il laser

Data la sua composizione in polimeri termoplastici, la pelle sintetica si presta molto bene alla lavorazione laser, in particolare con il laser a CO2. Le interazioni tra materiali come il PVC e il Poliuretano e il raggio laser raggiungono un’elevata efficienza energetica, garantendo risultati ottimali.

Marcatura e incisione laser

I processi di marcatura e incisione sono molto simili. In entrambi i casi l’interazione del raggio laser con il materiale agisce a livello degli strati superficiali. L’energia del laser attiva delle trasformazioni che\, a seconda dell’intensità\, sono più o meno profonde e radicali.

Nei processi di marcatura, la densità energetica applicata è molto bassa. Le trasformazioni nel materiale sono meno profonde, riguardano il livello più superficiale, l’aspetto esteriore del materiale.

Nell’incisione laser la densità energetica applicata è maggiore. Il processo interessa uno strato più profondo. Il materiale va quindi incontro a sostanziali trasformazioni chimiche. Il segno risulta più visibile, con un maggiore contrasto. Si possono ottenere delle caratteristiche tattili e, in certi casi, creare un effetto di rilievo.

I parametri del laser

Per ottenere gli effetti desiderati tramite marcatura e incisione laser, il sistema deve essere impostato secondo determinati parametri. Non esiste una regola universale. I parametri corretti dipendono da fattori quali:

  • il tipo di materiale utilizzato: policloruro di vinile e poliuretano assorbono l’energia in modo diverso. Quindi le impostazioni saranno diverse
  • il colore della pelle: la pelle di colore chiaro è più riflettente di quella di colore scuro. La pelle scura quindi assorbe meglio il raggio laser, realizzando una maggiore efficienza energetica e lavorazioni più veloci

Una corretta impostazione del laser punterà a ottenere la corretta densità energetica in modo da ottenere un segno ben visibile senza danneggiare il materiale.

La marcatura/incisione della pelle è una delle applicazioni di galvo scanning. Rientrano sotto questa categoria tutte le lavorazioni in cui la sorgente laser è utilizzata in combinazione con una testa di scansione.

La testa di scansione ha il compito di distribuire sulla superficie del materiale il laser prodotto dalla sorgente.

Sia le sorgenti laser che le teste di scansione sono disponibili in diversi modelli, a seconda delle necessità. Per scegliere bene è necessario sapere quali siano le caratteristiche della lavorazione da eseguire. Il modo migliore per creare il tuo sistema per la marcatura/incisione laser della pelle è contattarci. Scrivici le caratteristiche della tua applicazione e troveremo la soluzione più adatta alle tue esigenze.

Ablazione laser CO2 per la pelatura di frutta e verdura

group of chestnuts on a wooden table

Pelatura laser di frutta e ortaggi? È solo una delle tante applicazioni del laser CO2 per il settore dell’industria alimentare. Grazie alla sua lunghezza d’onda il laser CO2 permette di lavorare efficacemente i materiali di origine organica, come legno, pellami, tessuti, carta e simili.

Pelatura laser di frutta e ortaggi? È solo una delle tante applicazioni del laser CO2 per il settore dell’industria alimentare. Grazie alla sua lunghezza d’onda il laser CO2 permette di lavorare efficacemente i materiali di origine organica, come legno, pellami, tessuti, carta e simili.

Lo sviluppo tecnologico impetuoso degli ultimi anni ha permesso di applicare questo laser anche all’industria alimentare. El.En. è stato fra i primi produttori di laser CO2 a studiare e sperimentare le possibilità di impiego di questa tecnologia nella filiera agro-alimentare. L’utilizzo dei laser per la marcatura dei formaggi è una delle applicazioni realizzate. Altri tipi di applicazioni possono essere la castratura delle castagne, la biostimolazione, la marcatura laser dei salumi etc.

In quest’articolo parleremo di un’altra applicazione del laser CO2 in ambito alimentare: la pelatura di frutta e verdura fresche eseguita tramite ablazione laser.

Cosa significa ablazione laser

Il processo di ablazione consiste nell’usare un raggio laser focalizzato per rimuovere uno strato superficiale da un materiale. Tale risultato è reso possibile dall’elevata densità energetica che il laser riesce a concentrare su un’area molto piccola. Questo processo provoca l’immediata scomparsa di uno strato di materiale.

Lo spessore dello strato di materiale rimosso è molto sottile e dipende essenzialmente dai parametri con i quali si imposta il funzionamento del laser. In genere corrisponde a pochi micron. Questo significa che anche se le energie e le pressioni impiegate fossero altissime, queste riguardano solo una piccolissima parte del materiale organico. Di conseguenza, fattore questo importantissimo nella lavorazione degli alimenti, la zona interessata dal calore del laser è esigua e molto localizzata. Il risultato è che le proprietà organolettiche degli alimenti, come sapore, freschezza, consistenza e colore, non vengono modificate dall’azione del laser.

Cipolle, peperoni, pomodori, arance, limoni sono solo alcuni dei prodotti freschi che è possibile sottoporre a questo tipo di lavorazione.

Onions can be peeled with CO2 laser

Ablazione laser: gli aspetti tecnici

Dal punto di vista tecnico la configurazione di un sistema di questo tipo richiede come componenti fondamentali una sorgente laser CO2, una testa di scansione e un software di controllo. Il vantaggio di un sistema di questo tipo è che basta anche una sorgente laser CO2 a bassa potenza per eseguire la lavorazione con ottimi risultati. In generale, più la potenza del laser è alta, più veloce sarà l’operazione da eseguire e quindi la produttività del sistema.

Il processo è basato sulla scansione laser eseguita sul prodotto da lavorare. Attraverso un’accurata regolazione dei parametri di velocità e potenza del laser, è possibile configurare con estrema accuratezza il laser in funzione dei risultati che si vogliono ottenere.

Laser a fibra vs laser CO2 per la marcatura laser

Il laser a CO2 e il laser a fibra sono i due tipi di laser più utilizzati in ambito industriale. Entrambe le tecnologie si sono dimostrate affidabili ed efficienti. Garantiscono infatti un’elevata produttività, flessibilità di applicazione e precisione nei risultati.

Il laser a CO2 e il laser a fibra sono i due tipi di laser più utilizzati in ambito industriale. Entrambe le tecnologie si sono dimostrate affidabili ed efficienti. Garantiscono infatti un’elevata produttività, flessibilità di applicazione e precisione nei risultati.

Ma i due laser non sono uguali. La differenza è la lunghezza d’onda del laser prodotto con queste due tecnologie. Per i laser a fibra la lunghezza d’onda tipica è di 1064 nanometri mentre per i laser ad anidride carbonica è di 10\,6 micrometri. Si tratta di una differenza sostanziale perché da essa dipende il tipo di materiale che può essere lavorato dal laser.

Laser a fibra, il re dei metalli

Il laser a fibra è utilizzato soprattutto nelle applicazioni sui metalli. La tecnologia a fibra consente di ottenere densità energetiche più alte sulla superficie dei metalli per due ragioni. La prima è che i metalli assorbono bene la lunghezza d’onda del laser a fibra mentre tendono a riflettere e a disperdere la lunghezza d’onda del laser ad anidride carbonica. La seconda è che il laser a fibra consente di ottenere sulla superficie di lavoro un diametro focale più piccolo di quello del laser ad anidride carbonica. Il risultato è che con il laser a fibra si riesce a ottenere una densità energetica maggiore a parità di potenza rispetto al laser a CO2.

Il principale difetto della tecnologia laser a fibra è la sua scarsa flessibilità. La lunghezza d’onda del laser a fibra è assorbita bene dai metalli ma non solo. Un problema del laser a fibra è che molti materiali assorbono la sua lunghezza d’onda. Questo lo rende poco selettivo sui materiali.

Laser a CO2, il laser più versatile

La selettività è invece uno dei vantaggi del laser a CO2. La lunghezza d’onda di 10,6 micrometri è assorbita bene da tutti i materiali a base carboniosa. Tra questi rientrano buona parte dei materiali utilizzati nei processi produttivi.

Di seguito alcuni dei materiali su cui il laser ad anidride carbonica è più efficiente:

  • Plastiche e polimeri in generale
  • Legno e materiali derivati
  • Carta e cartone
  • Materiali biologici

Questi materiali assorbono molto bene la lunghezza d’onda del laser a CO2, cosa che rende queste sorgenti laser molto efficienti nella loro lavorazione.

Laser a CO2 vs Laser a fibra per l’incisione laser

La marcatura laser e l’incisione laser sono due varianti della stessa lavorazione. In entrambe le applicazioni si usa il laser per rimuovere uno strato di materiale. Nella marcatura, il laser rimuove uno strato molto sottile di materiale. Il segno prodotto è quindi superficiale. Nell’incisione, il laser va più in profondità, rimuove uno strato maggiore di materiale. Il segno è quindi più profondo tanto che spesso può essere sentito al tatto.

Sia il laser ad anidride carbonica che quello a fibra possono eseguire marcatura e incisione. In base a quanto abbiamo detto dovrebbe apparire evidente che la principale differenza sta nei materiali su cui si applica la lavorazione.

Per quanto riguarda la tecnologia a fibra\, la marcatura e l’incisione sono utilizzate principalmente per la tracciabilità dei prodotti\, quindi per incidere in modo indelebile numeri identificativi, codici seriali o matrici di dati su pezzi fatti in metallo. L’elevata densità energetica e il punto focale di piccole dimensioni lo rendono ideale per questo tipo di applicazione sui materiali metallici.

La marcatura e l’incisione sono invece una delle lavorazioni più utilizzate del laser a CO2. Questa lavorazione ha una grandissima varietà di applicazioni. Oltre alla marcatura di codici identificativi, come per il laser, permette di realizzare veri e propri pattern decorativi, tanto che è utilizzata nell’industria della moda. Una delle applicazioni che si sono sviluppate negli ultimi anni è, ad esempio, la marcatura laser del tessuto denim per la produzione di jeans.

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El.En. Laser è un’azienda specializzata nella produzione di laser a CO2. Dal 1981 abbiamo contribuito a sviluppare questa tecnologia, che vanta ad oggi un grande successo in ambito industriale. Produciamo sorgenti laser a CO2, teste di scansione laser e sistemi laser per l’industria 4.0. Possiamo realizzare il tuo prossimo sistema laser. Contattaci per maggiori informazioni.